Introduzione
Dal 2011, con lo scoppio della Primavera Araba, il Medio Oriente ha attraversato profondi cambiamenti politici, sociali ed economici. Le proteste hanno messo in discussione regimi autoritari, evidenziato ingiustizie profonde e ridisegnato gli equilibri di potere nella regione. Tuttavia, nonostante le speranze iniziali di maggiore democrazia e cooperazione, il panorama successivo è stato caratterizzato da instabilità, frammentazione e una rinnovata affermazione dell’autoritarismo.
Il conflitto Israele-Hamas,esploso il 7 ottobre 2023, rappresenta l’ultimo esempio di tensioni irrisolte e nuove dinamiche di alleanze nella regione. Il suddetto conflitto , ha messo in evidenza l’interconnessione tra le tensioni regionali. Hamas, sostenuto dall’Iran, si è presentato come un simbolo della resistenza palestinese, mentre Israele ha rafforzato le sue alleanze con paesi come gli Emirati Arabi Uniti, in un contesto influenzato dagli Accordi di Abramo. Il conflitto ha dimostrato che le divisioni interne al mondo arabo non hanno portato a una risposta unitaria, sottolineando ancora una volta la frammentazione della regione. Vogliamo soffermarci in particolare sull’aspetto delle trasformazioni geopolitiche del Medio Oriente dal 2011 ad oggi, esaminando le alleanze, il ruolo degli attori non statali e le implicazioni future per la stabilità dell’area.
L’analisi di questi eventi può essere condotta attraverso tre prospettive teoriche principali:
Realismo: Gli stati del Medio Oriente hanno ridefinito le loro politiche estere e interne per garantire la propria sopravvivenza, stringendo alleanze strategiche basate su interessi immediati piuttosto che su valori condivisi.
Costruttivismo: L’evoluzione delle ideologie e delle identità politiche ha giocato un ruolo cruciale nei conflitti della regione, con il declino del pan-arabismo e l’ascesa dell’Islam politico e delle divisioni settarie.
Neo-Gramscismo: La globalizzazione e le politiche economiche neoliberali hanno ridefinito i rapporti di potere, favorendo nuove forme di egemonia regionale e incentivando movimenti di resistenza.
Le alleanze fluide e il declino della cooperazione regionale
Dopo la Primavera Araba, le tradizionali organizzazioni regionali, come la Lega Araba e il Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC), si sono dimostrate inefficaci nel gestire le crisi. Al loro posto, sono emerse alleanze fluide, ovvero coalizioni temporanee create per affrontare minacce specifiche. Ad esempio, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno collaborato per contrastare la Fratellanza Musulmana, mentre Iran e Turchia hanno sostenuto attori islamisti per espandere la loro influenza.
Al 1° febbraio 2025, la situazione geopolitica di Israele è complessa, con vari alleati e nemici a seconda dei contesti e degli sviluppi politici internazionali. Ecco una panoramica delle principali alleanze e antagonismi:
Alleati principali di Israele:
Stati Uniti: Gli Stati Uniti sono da lungo tempo uno dei principali alleati di Israele, sia a livello politico che militare. Le due nazioni condividono legami strategici e di sicurezza, con gli Stati Uniti che forniscono supporto economico e tecnologico a Israele. La relazione è rafforzata anche da una forte connessione culturale e diplomatica.
Unione Europea (in parte): Alcuni paesi europei, come Germania e Regno Unito, hanno rapporti di cooperazione con Israele, anche se non sempre sono d’accordo con tutte le sue politiche. La Germania ha un legame speciale, anche a causa della responsabilità storica relativa all’Olocausto.
Alcuni paesi arabi: Negli ultimi anni, diversi paesi arabi hanno avviato relazioni diplomatiche e accordi di normalizzazione con Israele, in particolare attraverso gli Accordi di Abramo (2020), mediati dagli Stati Uniti. Questi includono:
Emirati Arabi Uniti
Bahrain
Marocco
Sudan (relazioni diplomatiche limitate ma in sviluppo)
India: L’India ha sviluppato una stretta cooperazione con Israele in vari ambiti, tra cui la difesa, la tecnologia e l’agricoltura.
Nemici principali di Israele:
Iran: L’Iran è uno degli avversari più acerrimi di Israele, soprattutto per il suo supporto a gruppi militanti e terroristici che operano contro lo Stato ebraico, come Hezbollah in Libano e Hamas nella Striscia di Gaza. L’Iran si oppone fortemente all’esistenza di Israele e ha una politica di negazione della sua legittimità.
Gruppi militanti e organizzazioni terroristiche:
Hamas: Il gruppo militante palestinese che controlla la Striscia di Gaza è uno dei principali nemici di Israele, impegnato in conflitti armati e attacchi contro il paese.
Hezbollah: Gruppo libanese sostenuto dall’Iran, Hezbollah è una forza militare ben organizzata che ha combattuto contro Israele, soprattutto lungo il confine tra Israele e Libano.
Autorità Palestinese (a livello politico, ma non in modo uniforme): Sebbene ci siano stati tentativi di negoziazione e una parte significativa della leadership palestinese abbia cercato la soluzione a due stati con Israele, la frattura politica tra l’Autorità Palestinese (basata in Cisgiordania) e Hamas rende difficile una posizione unitaria. L’Autorità Palestinese è comunque impegnata in un conflitto politico con Israele per la creazione di uno Stato palestinese.
Alcuni altri paesi arabi e movimenti islamici: Alcuni paesi, come la Siria e l’Egitto (prima degli accordi di pace con Israele), e altri stati e movimenti islamici più radicali, continuano a essere ostili nei confronti di Israele, sebbene ci siano evoluzioni nella diplomazia.
In sintesi, Israele ha alleati strategici soprattutto in occidente e in alcuni paesi arabi, ma mantiene anche numerosi nemici, molti dei quali sono attivamente coinvolti in conflitti diretti o indiretti con lo Stato ebraico.

Confronto con le profezie bibliche
Molti studiosi e credenti ritengono che gli eventi geopolitici del Medio Oriente siano in linea con alcune profezie bibliche. Vediamo alcune connessioni significative:
Guerre e conflitti regionali La Bibbia predice tempi di guerre e disordini nel Medio Oriente (Matteo 24:6-7, Ezechiele 38-39). L’instabilità e la continua frammentazione politica sembrano rispecchiare queste profezie.
La rinascita di Israele come attore centrale Il ritorno del popolo ebraico nella loro terra (Ezechiele 36:24) e il ruolo di Gerusalemme nelle tensioni globali (Zaccaria 12:3) si riflettono nel conflitto Israele-Hamas e nelle reazioni internazionali.
L’alleanza tra nazioni contro Israele Profeti come Daniele (capitolo 11) e Zaccaria parlano di coalizioni di nazioni che si opporranno a Israele negli ultimi tempi. L’appoggio dell’Iran a Hamas e Hezbollah, e il ruolo della Russia e della Cina nel ridisegnare gli equilibri di potere, potrebbero essere visti in questa luce.
La ricerca della pace e la sua fragilità 1 Tessalonicesi 5:3 avverte che quando le nazioni diranno “pace e sicurezza”, improvvisa distruzione arriverà. Gli Accordi di Abramo e altri tentativi di normalizzazione potrebbero essere interpretati come parte di questo scenario profetico.
Questi collegamenti non implicano una lettura deterministica degli eventi, ma evidenziano come le Scritture possano offrire un quadro interpretativo degli sviluppi geopolitici del Medio Oriente.

Bibliografia
(Basata sulle fonti accademiche presenti nell’articolo originale, adattate per il contesto italiano)
Bahgat, G. (2022). La nuova geopolitica del Medio Oriente. Journal of Middle Eastern Studies.
Gause, F. G. (2014). Oltre il settarismo: La nuova guerra fredda mediorientale. Brookings Institution.
Fawcett, L. (2020). Alleanze e regionalismo nel Medio Oriente. Oxford University Press.
Waltz, K. N. (1979). Teoria della politica internazionale. McGraw-Hill.
Wendt, A. (1999). Teoria sociale delle relazioni internazionali. Cambridge University Press.

Elenco dei passi biblici citati
Matteo 24:6-7
Ezechiele 36:24
Ezechiele 38-39
Zaccaria 12:3
Daniele 11
1 Tessalonicesi 5:3