Fuoco e Speranza
GUERRA ISRAELE – IRAN – FUOCO E SPERANZA
I rapporti tra Israele e Iran hanno vissuto una trasformazione radicale negli ultimi decenni. Fino al 1979, sotto il regime dello Scià, i due Paesi intrattenevano relazioni segrete ma stabili: scambi economici e un’intesa condivisa contro le minacce arabe sunnite. Tuttavia, con la rivoluzione islamica e l’ascesa al potere dell’Ayatollah Khomeini, l’Iran adottò una posizione ideologica intransigente, definendo Israele “il piccolo Satana” e rompendo ogni legame diplomatico. Da allora, Teheran è diventata il principale sponsor di gruppi armati anti-israeliani come Hezbollah e Hamas, mentre Israele ha considerato il programma nucleare iraniano una minaccia esistenziale. A più riprese, leader iraniani (tra cui Ahmadinejad e Khamenei) hanno evocato la “fine di Israele”, mentre Israele ha risposto con attacchi mirati, sabotaggi e cyber-attacchi. Il 13 giugno 2025, questo scontro sotterraneo è esploso apertamente, con attacchi israeliani ai siti nucleari iraniani e una dura risposta militare di Teheran, portando la rivalità a livelli mai raggiunti prima, in un contesto globale sempre più instabile e carico di tensioni escatologiche. Questa trasformazione nei rapporti tra i due paesi porta inevitabilmente a considerare che l’Iran (la Persia) si è schierato con i nemici di Israele degli ultimi tempi, confermando cio che è scritto nella Bibbia.
Il 21 giugno 2025, gli Stati Uniti hanno lanciato una serie di raid mirati contro tre importanti siti nucleari iraniani: Fordow, Natanz e Isfahan. L’operazione, definita Operation Midnight Hammer, ha impiegato bombardieri B 2 stealth (decollerati dal Missouri con false rotte di avvicinamento) e sottomarini lanciamissili. È la prima volta in assoluto che vengono utilizzate in battaglia bombe bunker buster GBU 57 “Massive Ordnance Penetrators”, coordinate con missile Tomahawk. Il Pentagono parla di “severe damage” ai centri nucleari
Il presidente Trump ha descritto l’azione come un successo «spettacolare», affermando che le strutture sono state “completamente obliterate” e avvertendo che ogni risposta iraniana sarà contrastata “con una forza ben maggiore”. Tuttavia, il generale Dan Caine – presidente dello Stato Maggiore – ha precisato che i danni sono rilevanti ma ancora in fase di valutazione definitiva .
Le reazioni iraniane non si sono fatte attendere: Il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha definito l’attacco “un crimine orrendo”, una violazione della sovranità nazionale e del diritto internazionale (risoluzione ONU 2231). L’Iran ha respinto ogni via diplomatica e ha riservato “tutte le opzioni” per difendersi .
A livello mondiale, si sono registrate divisioni nette: Israele e Stati Uniti plaudono all’azione come un colpo decisivo alla proliferazione nucleare. La Gran Bretagna e l’UE – uniti alle Nazioni Unite – però invitano alla moderazione, temendo un’escalation militare pericolosa . Russia, Cina e altri del Global South hanno condannato l’attacco come una pericolosa escalation in violazione del diritto internazionale
Negli Stati Uniti, il gesto ha acceso un dibattito politico: i repubblicani difendono l’azione, ritenendola necessaria, mentre i democratici – tra cui Schumer, Ocasio Cortez e Jeffries – denunciano l’assenza dell’autorizzazione del Congresso, paventando un conflitto incontrollato .
Sul piano strategico, l’uso simultaneo di stealth bombers, missili sottomarini e bombe bunker buster rappresenta un salto significativo nell’arsenale americano. Gli esperti militari sottolineano la capacità di colpire obiettivi profondi e fortificati senza esporre forze in conflitto diretto .
Cosa succede adesso?
• L’Iran ha già risposto con una serie di raid missilistici e droni su Israele. Le sirene risuonano nuovamente nel Golfo, e le compagnie navali internazionali ricevono allerta navigazione .
• Il timore principale è che il conflitto si allarghi, coinvolgendo alleati regionali, la popolazione civile e sistemi di navigazione globali.
• Le potenze mondiali chiedono una tregua immediata e la ripresa del dialogo, prima che l’intero Medio Oriente precipiti in un conflitto generalizzato.
L’attacco statunitense segna un deciso cambio di passo nella strategia americana e alleata: da operazioni segrete si è passati a una risposta diretta e aperta. Le reazioni iraniane e internazionali lasciano presagire giorni turbolenti, nei quali ogni passo potrebbe spingere verso un conflitto di dimensioni inedite.
Ma che dice la Bibbia?
Secondo la Bibbia, in particolare nei testi profetici ed escatologici, Israele si troverà circondato e attaccato da una coalizione di nazioni negli “ultimi tempi”, prima del ritorno del Messia. Queste alleanze, descritte in modo simbolico e a volte geografico, hanno affascinato teologi e studiosi per secoli. Ecco un elenco dei principali schieramenti ostili a Israele secondo la Scrittura:
1. Gog e Magog (Ezechiele 38–39)
• Leader: Gog, “principe di Rosh, Mesec e Tubal” (Ez 38:2)
• Nazioni coinvolte:
o Magog, Mesec, Tubal – identificati da molti studiosi con aree dell’Europa orientale o Russia e Caucaso
o Persia – oggi Iran
o Cush – comunemente associato a Sudan o Etiopia
o Put – area identificata con la Libia o il Nord Africa
o Gomer e Togarma – spesso associati ad aree della Turchia o Armenia
• Queste nazioni verranno da nord “come una nuvola che copre il paese” (Ez 38:9), ma Dio interverrà sovrannaturalmente.
2. Le nazioni di Zaccaria 12 e 14
• “Tutte le nazioni della terra si raduneranno contro Gerusalemme” (Zaccaria 12:3; 14:2).
• Lo scenario è globale: Israele sarà isolato, e il mondo intero sembrerà schierato contro di lui.
• Ma il Signore interverrà per difendere Gerusalemme, e i nemici saranno colpiti da piaghe divine (Zac 14:12).
3. Armageddon (Apocalisse 16:14–16; 19:19)
• I re della terra si radunano per la battaglia finale nella valle di Har-Magedon.
• Qui, sotto l’influenza demoniaca, le forze mondiali si oppongono apertamente a Dio e al Suo popolo.
• Lì avverrà la venuta gloriosa di Gesù Cristo, che distruggerà gli eserciti con “la spada che esce dalla Sua bocca”.
4. I nemici di Salmo 83
Alcuni studiosi (non tutti) ritengono che il Salmo 83 profetizzi una coalizione araba contro Israele, comprendente:
o Edom, Moab, Ammon (oggi Giordania)
o Ismaeliti, Hagareni (Arabia Saudita)
o Ghebal, Amalek, Filistei (Libano, Gaza)
o Assiria (Siria/Iraq)
• Questa alleanza chiede: “Distruggiamoli come nazione, e il nome d’Israele non sia più ricordato” (Salmo 83:4)
Secondo la Bibbia, Israele sarà circondato da una coalizione internazionale composta da nazioni del Medio Oriente, del Nord Africa, dell’Eurasia e probabilmente di tutto il mondo, in un clima di ostilità crescente e spirituale. Ma la Scrittura è chiara: non sarà Israele a vincere da solo, bensì Dio stesso interverrà a favore del Suo popolo e del Suo nome.
Il tempo è alla fine! IL FUOCO E’ ALLE PORTE ! Ma anche la SPERANZA di coloro che credono è alle porte perché chi spera nel Signore non sarà mai confuso.
IL REDENTORE VIENE !
SI, VIENI SIGNOR GESU!
Note..
Le informazioni riportate in questo articolo provengono da fonti giornalistiche internazionali affidabili e aggiornate al 21 giugno 2025:
• The Wall Street Journal – “The U.S. Strike on Iran Began With a Ruse”
https://www.wsj.com/politics/national-security/the-u-s-strike-on-iran-began-with-a-ruse-c7188cd2
• New York Post – “Inside Operation Midnight Hammer: US dropped 14 bunker-buster bombs on Iran’s Fordow nuke site”
https://nypost.com/2025/06/22/us-news/inside-operation-midnight-hammer-us-dropped-14-bunker-buster-bombs-on-irans-fordow-nuke-site
• TIME – “Iran Delivers Furious Warning After ‘Heinous’ U.S. Strikes”
https://time.com/7296512/iran-responds-united-states-strikes-trump-nuclear-sites-warning
• The Times (UK) – “Israel-Iran live: American deterrence is back, says US defence secretary”
https://www.thetimes.co.uk/article/us-bombs-iran-trump-live-latest-news-attack-nuclear-gng3jkl5t
Francesco Pastone