
Introduzione ai Salmi
I Salmi sono una raccolta di preghiere, poesie e canti dell’antico Israele, la cui composizione, secondo la tradizione ebraica, spazia dall’epoca di Davide (circa 1000 a.C.) al periodo post-esilico (dopo il 586 a.C.). Essi rappresentano una testimonianza della spiritualità e delle esperienze del popolo ebraico in relazione con Dio.
“Dio, quando andavi alla testa del tuo esercito, quando marciavi attraverso il deserto ( בִֽישִׁימ֣וֹן ) la terra tremava ( רָעָ֨שָׁה ), il cielo pioveva per causa di Dio, sul Sinai, per causa di Dio, il Dio d’Israele.” (Sal 68:7-8)
Molti Salmi sono attribuiti a Davide, famoso per le sue eleganti preghiere e per la sua abilità musicale (cfr. 2 Sam 7:18-29; 1 Cron 29:10-22). Tuttavia, alcuni Salmi non hanno attribuzione specifica, mentre altri sono ascritti a diverse figure, come Mosè (Sal 90) o i figli di Korah (Sal 46).
Struttura e poetica dei Salmi
I Salmi sono suddivisi in cinque libri, un’organizzazione che riflette i cinque libri della Torah. La loro poesia non segue la rima, ma si basa sul parallelismo ebraico, un dispositivo letterario che affianca un’affermazione iniziale a una seconda frase riformulata:
“Porgi l’orecchio alle mie parole, Signore; considera il mio lamento . Sii attento al suono del mio grido, mio re e mio Dio, poiché a te io prego.” (Sal 5:1-2)
Il primo capitolo dei Salmi si ricollega alla Torah, enfatizzando l’importanza della meditazione sulla legge divina:
“Beato l’uomo che non segue il consiglio dei malvagi, non si ferma nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli schernitori, ma il suo diletto è nella Torah del Signore וּֽבְתוֹרָת֥וֹ, e su di essa medita giorno e notte .” (Sal 1:1-2)
Generi letterari nei Salmi
Gli studiosi classificano i Salmi in diversi generi, in base al loro contesto storico e al loro scopo:
- Salmi di lode: “Lodate il Signore! Lodate Dio nel suo santuario, lodatelo nel firmamento della sua potenza!” (Sal 150:1-2)
- Salmi di lamento: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Sal 22:2-3)
- Salmi di ringraziamento: “Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore.” (Sal 138:1)
- Salmi regali e messianici: “Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io non abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi.” (Sal 110:1)
Dio nei Salmi
Nei Salmi, Dio è descritto attraverso diversi aspetti:
- Creatore dell’universo: “Lodate il Signore, sole e luna, lodate tutte le stelle di luce כּ֥וֹכְבֵיוֹ אֽוֹר” (Sal 148:3)
- Salvatore: “Dio, salvami per il tuo nome ( אֱ֭לֹהִים בְּשִׁמְךָ֣ הוֹשִׁיעֵ֑נִי ).” (Sal 54:1)
- Sovrano sui popoli: “Perché le genti congiurano e i popoli meditano cose vane?” (Sal 2:1)
- Vincitore sulla morte: “Ma Dio riscatterà la mia vita dalla potenza di Sheol.” (Sal 49:15)
- Immanente e vicino al suo popolo: “Anche se camminassi nella valle dell’ombra della morte, non temerei alcun male, perché tu sei con me.” (Sal 23:4)
- Siede sul trono nei cieli: “Il nostro Dio è nei cieli, egli fa tutto ciò che vuole.” (Sal 115:2)
I Salmi e il Nuovo Testamento
I Salmi vengono citati frequentemente nel Nuovo Testamento per:
- Prescrivere comportamenti: “Beati i miti, perché erediteranno la terra ” (Matteo 5:5, Sal 37:11)
- Stabilire precedenti: “Lo zelo per la tua casa mi consuma.” (Giovanni 2:17, Sal 69:9)
- Annunciare la messianicità di Gesù: “Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra.” (Sal 110:1, Matteo 22:41-45)
- Prevedere la passione di Gesù: “Hanno forato le mie mani e i miei piedi.” (Sal 22:16, Marco 15:24)
La musica nei Salmi
La musica ha sempre avuto un ruolo centrale nei Salmi, che erano spesso cantati e accompagnati da strumenti come la cetra, l’arpa e il tamburello. Molti Salmi riportano indicazioni musicali nei loro titoli, suggerendo che fossero eseguiti dai Leviti nel Tempio di Gerusalemme. Davide, in particolare, è ricordato come un abile musicista, capace di suonare la cetra per placare lo spirito tormentato di Saul (1 Sam 16:23). I Salmi non solo lodano Dio, ma fungono anche da preghiere cantate che esprimono gioia, dolore, supplica e speranza. Il loro uso musicale continua ancora oggi nelle liturgie e nelle celebrazioni ebraiche e cristiane.
I Salmi rappresentano un’intensa forma di preghiera e poesia, capaci di esprimere una vasta gamma di emozioni e profonde riflessioni. Il loro stile poetico é unico ed é caratterizzato dal parallelismo ebraico, infatti alcuni studiosi (come G. Bickel) hanno notato una certa corrispondenza tra la poesia ebraica e quella siriaca appunto “il parallelismo” che enfatizza il significato delle frasi, rendendoli particolarmente evocativi. Si deve al vescovo R. Lowth di Oxford la scoperta che la metrica ebraica poggia sul pensiero più che sulla forma. Le sue riflessioni le espose nel 1753 in latino, mentre la traduzione inglese è del 1815. – Lectures on the Sacred Poetry of the Hebrews.
Il parallelismo è l’elemento distintivo della poesia ebraica, più ancora del ritmo. Questa è una caratteristica particolare dello stile ebraico, derivata dal fatto che tutto è ritmico e bilanciato già in natura. Non è forse ritmico il battito cardiaco, il respiro? Anche psicologicamente il pensiero si cadenza in modo da formare una specie di ripetizione di quanto è già stato detto prima. È un fatto che gli ebrei amavano bilanciare il loro pensiero. Spesso i versi rimandano alla Torah, considerata una guida fondamentale per la vita. Nel Nuovo Testamento, molti Salmi vengono riletti alla luce della missione di Cristo, assumendo un significato messianico. Inoltre, presentano Dio sia come sovrano e creatore trascendente, sia come padre amorevole e vicino al suo popolo.
Continua …..nel prossimo episodio
Francesco Pastone